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Richiesto incontro con a.d. Atlante

atlante_sm3 maggio 2016 –  Comunicato Stampa – Richiesto incontro con a.d. Atlante

L’Associazione “Noi che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza”, la più grande associazione di azionisti, unica associazione assieme al coordinemento don Torta a non aver creduto nel progetto borsistico dell’ Istituto Vicentino e aver votato NO alla SPA dopo aver presentato un piano industriale alternativo che spacchettava la banca… data la grave situazione di stallo della Banca Popolare di Vicenza, ha scritto all amministratore delegato di Atlante per un incontro urgente.


Comunicato stampa del 2 maggio 2016

bpvi1Come associazione “Noi che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza” non possiamo non constatare che il fermo dell’operazione di borsa di BpVi per noi non è una novità. Avevamo proposto ancora prima della quotazione in SPA lo spacchettamento dello banca per mantenerla viva e solida nel territorio. Oggi altre istituzioni economiche confermano quello che noi da mesi continuiamo a gridare inascoltati.


Comunicato stampa del 28 aprile 2016

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corteo-megafonoL’Associazione “Noi che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza”  aderisce alla manifestazione del 30 aprile 2016 h10:00 PIAZZALE STAZIONE a Vicenza, come a tutte le altre che hanno, come progetto, la tutela del risparmio e dei risparmiatori senza bandiere nè pregiudizi e in piena par condicio.

Chi vuole politicizzare la nostra protesta con noi non ci riuscirà !


2016_04_22_Comunicato stampa

bucoIn considerazione dei dati trimestrali della gestione Popolare di Vicenza, assolutamente peggiori di quanto pronosticato dagli organi direttivi durante l’illustrazione del piano industriale, riteniamo l’aumento di capitale l’ennesimo buco senza fondo come peraltro da noi già preannunciato in fase di assemblea durante la trasformazione in SPA.


2016_03_26 Comunicato Stampa

2016_03_26_assemblea_bpviNon passa l’azione di responsabilità proposta dalla dirigenza di Banca Popolare di Vicenza durante l’assemblea per diversi motivi, tra i quali, da non sottovalutare, la pressione di convincimento fatta dalla dirigenza stessa su tempi inopportuni e modi. Orgogliosi comunque di rappresentare un 38% di azionariato dinamico. Inopportuno il voto sul bilancio. Scandaloso il voto sugli incentivi alla dirigenza che, ricordiamo, resta comunque una delle più pagate del mondo bancario italiano.


2016_03_23 Comunicato Stampa

bpviRestiamo indignati dal fatto che le promesse di questa governance hanno le stesse fondamenta delle promesse della vecchia governance, scandalizzati dal fatto che, al contrario di quanto promesso, non si sia data priorità all’azione di responsabilità come punto all’ordine del giorno della prossima assemblea del 26/3 di Banca Popolare di Vicenza, come invece lasciato intendere più volte dai vertici della Banca.

Impossibile per noi, piccoli e medi azionisti, oggi, votare SI a un bilancio che prevede compensi milionari a una governance che ha distrutto il 90% del valore della Banca.


DISapprovazione BILANCIO 2015 – COMUNICATO UFFICIALE

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In vista della riunione del 26/3 della Banca Popolare di Vicenza, con ordine del giorno:

  1. Esame e approvazione bilancio 2015
  2. Politiche di remunerazione e incentivazione

Alla luce di quanto emerso nelle ultime ipotesi di reato da parte della procura di Vicenza che parla, tra le altre, di associazione a delinquere e di falso in bilancio, riteniamo opportuno chiedere ai vertici della banca il rinvio dei due punti sopra descritti per dare la possibilità a tutti i soci di capirne a pieno le ricadute con il voto di approvazione.

Altrimenti, ci vediamo costretti ad un naturale, logico ed energico VOTO NEGATIVO

Cordiali saluti

asso_logo_sm


Una vittoria di Pirro

pirroL’Associazione “Noi che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza“, la più mumerosa associazione per il NO alla SPA di Banca Popolare di Vicenza, ringrazia tutti i sostenitori e gli associati per il risultato ottenuto ieri che, seppur viziato dai soliti opportunisti cambia voto dell’ultimo secondo, da una macchina della censura che non solo ci ha lasciati fuori dall’informazione ufficiale, ma ci ha censurati anche in sede di assemblea con il nostro Presidente, Luigi Ugone, inserito come ospite rappresentativo e non parlante…. Un risultato che seppur insufficente alla vittoria del NO comunque, nella sostanza, conferma l’assoluta perdita di istituzionalità della banca che, ribadiamo, si troverà svuotato di fiducia con un futuro borsistico incerto.
Ribadiamo l’assoluta perplessità di possibili risultati positivi dell’operazione portata ieri a termine per i suoi modi e tempi e questo a discapito degli azionisti, dei dipendenti e del territorio.


2016_03_04 Chiacchiere da bar

Ci sorprendiamo nel leggere da vari mezzi di informazione che le associazioni riunite per il NO vengano intercettate non tanto per la qualità del servizio quanto per la povertà dell’informazione visto che tutte le associazioni, anche se non nominate, si sono ritrovate sabato pomeriggio dopo la presentazione del loro piano industriale in un Wine Bar della provincia di Vicenza dove anche noi eravamo presenti e possiamo non solo affermare ma confermare che si è trattato nè più e nè meno che di chiacchiere da bar, di piccoli azionisti della banca che, frustrati dalla vicenda, a pochi giorni dall’assemblea, ancora non sono stati convocati alla stessa dopo aver, nella mattinata, capito dal nostro piano industriale che un’alternativa reale e credibile alla SPA esiste.


17/02/2016 Comunicato stampa

All’indomani della comunicazione del valore di recesso delle azioni, invitiamo ancora più fortemente i soci ad votare NO alla trasformazione in SpA e al piano industriale indicato dall’amministratore delegato attuale.
 
Come sempre ribadiamo che sarebbe NECESSARIO iniziare ad identificare le responsabilità di chi ha portato all’impoverimento, ora certificato della società, affinchè ne risponda personalmente e nella totalità dei propri beni.
 
In attesa di ricevere la documentazione relativa alla valutazione che, anche se corretta, non fa che certificare il fallimento dell’operato del Consiglio di Amministrazione e la loro incapacità nel fornire qualsisasi opzione che non conduca al fallimento della società, ribadiamo la nostra totale mancanza di fiducia nelle proposte di questo CdA che per 12/18simi rappresenta la vecchia gestione e che è stato in grado in meno di 24 mesi di portare il valore della azioni da 62,5 a 6,3 euro.

Contestiamo il messaggio che in queste ore sta circolando relativo al prezzo di recesso assegnandolo agli azionisti che non voteranno la SPA. E’ in realtà un valore di stima (un diritto) per i soci che volessero rescindere dal rapporto con la banca indipendentemente dalla SPA.

Ci riserviamo comunque il diritto di esaminare la valutazione ed eventualmente di contestarla se non risultasse corretta.

Associazione “Noi che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza”
Luigi Ugone, Presidente

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