Il giorno 30 giugno, l’Associazione “Noi che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza” tramite suo rappresentante (il segretario dell’Associazione) si è recato negli uffici della Guardia di Finanza di Vicenza presso il nucleo che sta svolgendo le indagini sul filone Popolare di Vicenza, presentando l’elenco dei suoi soci finora risultati “scavalcati” nella vendita delle azioni, come integrazione esposto alle carte che la Procura ha già sequestrato.
Tag: Francesco Iorio
-
Comunicato stampa: Esposto alla Guardia di Finanza
-
Comunicato stampa
Continua la lotta dell’associazione “Noi che credevamo nella Popolare di Vicenza”, l‘associazione dei piccoli e medi azionisti più attiva e numerosa del Veneto.
Sabato 28 maggio l’associazione organizza al Palaferroli di San Bonifacio una nuova riunione degli azionisti che vogliono contestare alla banca la violazione dei loro diritti di soci, per mettere in mora la Banca e chiedere il risarcimento del danno subito, e per raccogliere le firme dei soci per la lettera di richiesta di dimissioni del Consiglio di Amministrazione e dell’Amministratore Delegato Francesco Iorio, diretti responsabili del fallimento della quotazione della Banca in borsa e della perdita totale di valore delle azioni.L’Associazione Noi che credevamo nella Popolare i Vicenza aspetta dunque gli azionisti il 28 maggio al Palaferroli di San Bonifacio, a cominciare dalle ore 9 e 30.
-
27/01/2016 Comunicato Stampa
Oggi alle ore 12:00 l’Associazione “Noi che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza” ha incontrato Francesco Iorio e Stefano Dolcetta. Erano presenti con noi, in veste tecnica, il dr. Fabio Lugano di Bologna e l’avv. Andrea Filippini del foro di Verona.
La riunione si è svolta, a livello personale, con toni cordiali ma, purtroppo, lo stesso Iorio, citando Eisenhower, ha di fatto confermato che la trasformazione in SPA e la conseguente entrata in borsa, sarà un bagno di sangue per i medio-piccoli azionisti e per il valore delle azioni, riaffermando tutti i nostri dubbi e timori che, ad oggi, si sono trasformati in certezze.
Ribadiamo quindi il nostro NO fermo e deciso alla trasformazione in SPA, unica garanzia oggi di tutela e di pulizia.