Nuntio vobis gaudium magnum
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Associazione medio-piccoli risparmiatori
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Molte sono le segnalazioni che riceviamo tutte le settimane. Oggi vi proponiamo questa foto rilevando come, il mercato, agisca e reagisca molto più velocemente della Giustizia e delle sentenze. Vogliamo comunque ricordare che molti risparmiatori azzerati dalla Banca Popolare di Vicenza non possono permettersi neppure di acquistare una bottiglia di prosecco in offerta, non solo per la disperata situazione finanziaria in cui si trovano, ma anche perché, purtroppo, a 3 anni dall’inizio dello scandalo, non hanno ancora nulla per cui brindare… Ma il mercato della gente comune non dimentica…
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Apprendiamo con assoluto rammarico dell’ennesimo aborto della politica italiana. Il fondo di ristoro per i risparmiatori che hanno subito un danno ingiusto è UDITE UDITE … di 50 milioni di Euro. Questo è l’ignobile atto a cui siamo costretti ad assistere dopo aver proposto un intelligente emendamento da 4miliardi con fondi della Banca Popolare. Lo stesso parlamento che oggi ci ristora a 50 milioni, propone emendamento per l’IVA agevolata sulle ostriche fornendo coperture per le proposte più astruse per centinaia di milioni. Restando in ambito alimentare con amarezza diciamo che più che un fondo questi che ci danno sono i fondi … del caffè.
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A più di 2 anni dall’inizio del nostro dramma…oggi Banca Intesa, il cannibale che ci ha fagocitati ad un euro, propone un altra elemosina, forse, per lavarsi la coscienza.
Ennesima conferma dell’ingiustizia che la politica ha partorito con il decreto del 25 giugno.
Le associazioni filogovernative cantano vittoria chiedendo briciole di garanzia…per pochi privilegiati … al Governo.
Noi dell’associazione “Noi che credevamo nella BPVI” e in Veneto Banca, continuamo a ribadire che tutti i risparmiatori sono vittime e, se rimborso deve esserci … ci sia per tutti. La nostra lotta continua. Sempre più decisi.
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Avviso ai soci del 25 luglio 2017
INSINUAZIONE AL PASSIVO
Com’è noto, con il Decreto Legge n. 99 del 25 giugno 2017 il Consiglio dei Ministri ha dettato norme e regole sulla liquidazione coatta amministrativa di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.
Anche se ad oggi non risultano ancora pubblicati in Gazzetta Ufficiale, sembrano essere stati emanati, lo stesso giorno 25 giugno 2017, i decreti attuativi del Ministro dell’Economia e delle Finanza con i quali le due banche venete sono state ufficialmente poste in liquidazione coatta amministrativa e sono stati nominati i Commissari Liquidatori.
A parte la dubbia costituzionalità (sotto vari profili) del decreto legge, ciò che preoccupa maggiormente in questo momento sono le conseguenze immediate del decreto per tutti i soci azionisti.
Il decreto ha previsto la cessione a Intesa San Paolo delle parti buone delle due banche (e cioè degli sportelli bancari, depositi, immobili etc.) ma Intesa San Paolo non si farà carico dei contenziosi in essere o futuri, con i soci azionisti di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.
I soci azionisti che volessero far valere le ragioni del loro credito, dovranno inviare apposita domanda di insinuazione al passivo della procedura di liquidazione ai Commissari Liquidatori entro il termine di 60 giorni a decorrere dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica, dei decreti del Ministro dell’Economia che hanno ufficialmente posto in liquidazione le banche, ma che non risulta ad oggi ancora avvenuta. Ritienamo che il termine non abbia ancora iniziato a decorrere, e quindi che la data ultima per noi non sia il 24 agosto 2017.
La nostra associazione è a disposizione per coadiuvare gli associati nella redazione ed invio della domanda.
Quanto all’esito di queste domande di insinuazione, difficilmente saranno accolte dal Commissario Liquidatore perché si fondano sul riconoscimento del diritto del socio azionista al risarcimento del danno, alla risoluzione del contratto o alla restituzione delle somme per nullità dell’operazione. A quel punto, al socio azionista escluso dal passivo della liquidazione coatta amministrativa non resta che far causa in Tribunale, sopportandone tutti i costi, i tempi (considerando i tre gradi eventuali di giudizio) e i rischi di soccombenza, con conseguente pagamento delle spese processuali anche alla controparte.
Per chi avesse acquistato azioni (od obbligazioni convertite dalla banca in azioni) a fronte del ricevimento di un prestito o mutuo (le cosiddette operazioni “baciate”), la domanda di ammissione al passivo dovrebbe essere presentata per far valere la nullità dell’operazione con relativa richiesta di compensazione fra quanto ricevuto e quanto versato. Vi è però il rischio che il debito del socio per il prestito o mutuo erogato venga acquisito da Intesa San Paolo mentre il credito del socio per l’acquisto delle azioni (o obbligazioni convertite in azioni) debba essere fatto valere nei confronti della liquidazione coatta amministrativa (sono 2 soggetti diversi). Conviene quindi, per questi soci azionisti, presentare senz’altro la domanda di insinuazione al passivo, informando nel contempo Intesa San Paolo che il debito verso la banca per il finanziamento ricevuto per l’acquisto delle azioni non sarà pagato perché il relativo rapporto è nullo. Vista la complessità della materia, consigliamo ai soci azionisti che fossero in questa condizione di contattarci per scrivere correttamente la lettera da inviare ad Intesa San Paolo.
La nostra associazione è intenzionata inoltre ad intraprendere azioni di risarcimento nei confronti di Banca d’Italia, Consob e società di revisione KPMG, contro le quali intende presentare esposti e denunce per le eventuali omissioni o per concorso nei reati commessi dagli organi amministrativi delle banche, e che ne hanno procurato il dissesto finanziario odierno.
Tutto questo verrà AMPIAMENTE E DETTAGLIATAMENTE spiegato a tutti nel corso delle riunioni che organizzeremo a settembre, riunioni che precisiamo, saranno IMPORTANTISSIME per definire il lavoro del gruppo di legali che ci seguono. In queste riunioni raccoglieremo i mandati a procedere per i nostri avvocati.
Inoltre, i tempi molto stretti di azione, ci costringono nostro malgrado alle seguenti considerazioni:
Riunione in piazza
PER Risparmiatori, dipendenti BPVI E Veneto Banca e per chiunque abbia un conto corrente
CRIMINE BANCHE POPOLARI
Cosa sta succedendo veramente e cosa possiamo fare.
per stampa in proprio
_2017_06_30_volantino_piazza_signori_150dpi.pdf
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Dopo le allucinanti notizie che ci giungono su alcuni rappresentanti sindacali di Banca Popolare di Vicenza, notizie a nostro avviso gravi e mai seguite da una volontà di piena chiarezza dei soggeti interessati, ribadiamo la disponibilità della nostra associazione ad aiutare o consigliare i soci, lavoratori della banca, integerrimi ed onesti. Aspettiamo, in una speranza mai doma, piena chiarezza da parte di questi sindacalisti che ricordiamo, hanno l’onore di rappresentare migliaia di soci lavoratori.
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A TUTTI I SOCI di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca vogliamo ricordare che l’unica strada che resta, per recuperare il maltolto a chi non ha accettato la transazione, è far valutare la propria posizione e, ove possibile, fare causa alla banca. Potete farlo con avvocati di vostra fiducia o rivolgendovi all’associazione.
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Apprendiamo in queste ore che è stata finalmente depositata la citazione di Banca Popolare di Vicenza nei confronti del vecchio CdA per miliardi di euro di danni. Riteniamo indispensabile che in tale atto sia prevista una richiesta di sequestro cautelativo.
Un processo di questa portata è normale pensare che duri un periodo tale da porter consentire ai soggetti citati di svuotarsi di ogni bene … l’azione di responsabilità rischia di restare solo un involucro vuoto.
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