Autore: Administrator

  • 2016_03_04 Chiacchiere da bar

    Ci sorprendiamo nel leggere da vari mezzi di informazione che le associazioni riunite per il NO vengano intercettate non tanto per la qualità del servizio quanto per la povertà dell’informazione visto che tutte le associazioni, anche se non nominate, si sono ritrovate sabato pomeriggio dopo la presentazione del loro piano industriale in un Wine Bar della provincia di Vicenza dove anche noi eravamo presenti e possiamo non solo affermare ma confermare che si è trattato nè più e nè meno che di chiacchiere da bar, di piccoli azionisti della banca che, frustrati dalla vicenda, a pochi giorni dall’assemblea, ancora non sono stati convocati alla stessa dopo aver, nella mattinata, capito dal nostro piano industriale che un’alternativa reale e credibile alla SPA esiste.

  • VE L’AVEVAMO DETTO

    Ecco la fantomatica, l’immaginaria lettera BCE che prima sarebbe arrivata a Veneto Banca (e nessuno l’ha mai vista!) e ora sarebbe arrivata anche a BpVi.
     
    E visto che il giornale di cui sopra si permette una “traduzione libera”, noi ci permettiamo di darvene traduzione dal “gergo giornalistico” –> all’italiano.
     
    Scrive il giornale:
    si renderebbe necessario adottare misure di vigilanza
     
    1) se l’italiano non è un’opinione, il tempo condizionale significa “POSSIBILITA’” e non certezza. Per cui, in realtà, c’è scritto che potrebbe anche “non rendersi necessaria
     
    2) Poi chiedetevi: cosa significa “misure di vigilanza”? Che arriva un vigile? Che arriva un commissario? Ma, carissimi, un commissario C’E’ GIA’, non è nemmeno socio e si chiama dr. Iorio.
     
    Tante parole per un “NON FATTO” !!!
     
    E, comunque, VE L’AVEVAMO DETTO più di 2 mesi fa che sarebbe arrivata (ma è mai partita?) questa missiva !
     
    Francamente, dai nostri giornali locali, ci attendiamo (all’indicativo presente), in un sussulto di deontologia professionale, un po’ più di originalità, di franchezza e di chiarezza.
  • Banca popolare di Vicenza cosi muore pure la speranza

    Sedete, spegnete il telefonino e prendetevi il tempo di leggere. Non sono le solite battute ma considerazioni precise sui numeri.

    Se avrete la pazienza di fare l’attenta lettura che l’articolo merita, capirete un bel po’ di cose sia sul valore delle azioni BpVi che sul motivo per cui vale assolutamente la pena di dire ‪#‎NOSPA‬ come atto di sfiducia a un’amministrazione che, di certo, non infonde fiducia. E dopo?

    L’alternativa c’è. Se volete potete venirla a conoscere il

    27 feb 2016 ore 10:00 al Cinema del Patronato Leone XIII
    Contrà Vittorio Veneto, 1 VICENZA.

    http://scenarieconomici.it/banca-popolare-di-vicenza-cosi-muore-pure-la-speranza/

     

  • 17/02/2016 Comunicato stampa

    All’indomani della comunicazione del valore di recesso delle azioni, invitiamo ancora più fortemente i soci ad votare NO alla trasformazione in SpA e al piano industriale indicato dall’amministratore delegato attuale.
     
    Come sempre ribadiamo che sarebbe NECESSARIO iniziare ad identificare le responsabilità di chi ha portato all’impoverimento, ora certificato della società, affinchè ne risponda personalmente e nella totalità dei propri beni.
     
    In attesa di ricevere la documentazione relativa alla valutazione che, anche se corretta, non fa che certificare il fallimento dell’operato del Consiglio di Amministrazione e la loro incapacità nel fornire qualsisasi opzione che non conduca al fallimento della società, ribadiamo la nostra totale mancanza di fiducia nelle proposte di questo CdA che per 12/18simi rappresenta la vecchia gestione e che è stato in grado in meno di 24 mesi di portare il valore della azioni da 62,5 a 6,3 euro.

    Contestiamo il messaggio che in queste ore sta circolando relativo al prezzo di recesso assegnandolo agli azionisti che non voteranno la SPA. E’ in realtà un valore di stima (un diritto) per i soci che volessero rescindere dal rapporto con la banca indipendentemente dalla SPA.

    Ci riserviamo comunque il diritto di esaminare la valutazione ed eventualmente di contestarla se non risultasse corretta.

    Associazione “Noi che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza”
    Luigi Ugone, Presidente
  • 27/01/2016 Comunicato Stampa

    Oggi alle ore 12:00 l’Associazione “Noi che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza” ha incontrato Francesco Iorio e Stefano Dolcetta. Erano presenti con noi, in veste tecnica, il dr. Fabio Lugano di Bologna e l’avv. Andrea Filippini del foro di Verona.

    La riunione si è svolta, a livello personale, con toni cordiali ma, purtroppo, lo stesso Iorio, citando Eisenhower, ha di fatto confermato che la trasformazione in SPA e la conseguente entrata in borsa, sarà un bagno di sangue per i medio-piccoli azionisti e per il valore delle azioni, riaffermando tutti i nostri dubbi e timori che, ad oggi, si sono trasformati in certezze.

    Ribadiamo quindi il nostro NO fermo e deciso alla trasformazione in SPA, unica garanzia oggi di tutela e di pulizia.

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